Il territorio comunale fa parte del versante tirrenico della provincia di Reggio Calabria, e confina con i Comuni di Fiumara, Laganadi, Reggio Calabria e San Roberto. Occupa un territorio di 10,49 kmq, compreso tra i 162 e gli 850 metri slm, con una escursione altimetrica notevole. È delimitato dalle fiumare di Catona a Nord e Gallico a Sud, e dal punto di vista geomorfologico risulta infatti diviso tra i versanti delle due omonime Vallate.

Si compone di diverse frazioni, di cui le principali (oltre il centro storico-archeologico di Calanna) sono:  Villamesa, Milanesi, Mulini, Rosaniti.

Nell’immagine in alto: la dislocazione delle principali frazioni del Comune di Calanna. Clicca per ingrandire la mappa! Immagine tratta da Google Earth.

Il territorio è raggiungibile grazie a diversi collegamenti:

– la diramazione della SS.184 Gallico-Gambarie verso Mulini di Calanna (il tratto Mulini-Calanna interrotto per frana nel marzo 2011, è stato riaperto al transito veicolare nel corso del 2016 dopo importanti lavori di messa in sicurezza del fronte collinare)
– la Strada Provinciale che da Gallico attraversa Villa S. Giuseppe, Pettogallico e raggiunge Villamesa
– la Strada Provinciale che da Catona attraversa Salice e Rosalì, fino a Villamesa
– la Strada che da Catona attraversa San Roberto, Samperi e arriva a Milanesi.

Con una bassa densità abitativa (attualmente circa 100 ab/kmq), il Comune è stato soggetto negli ultimi decenni ad un lento ma inesorabile spopolamento, che si evince dai dati ufficiali sulla popolazione (dati Istat 1991 e 2001): 1.183 abitanti nel 2001, dato che registra una perdita del 18% circa rispetto al decennio precedente. È in decrescita anche negli ultimi anni, fonti Istat 2007 riportano una popolazione di 1.054 abitanti, con calo demografico intorno al 10%, meno della metà della popolazione registrata nel 1936, anno di massimo sviluppo demografico (ben 2.520 residenti). Attualmente la popolazione si aggira intorno ai 1000 residenti. La scarsa qualità dei collegamenti con la costa e la città, la scarsa presenza di attività produttive (le poche presenti sono perlopiù legate all’agricoltura e restano comunque a carattere familiare), la grande percentuale di popolazione anziana, giustificano in parte il calo demografico.

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